Parchi per tutti : fruibilità per un'utenza ampliata

LINEE GUIDA PER GLI ENTI DI GESTIONE DEI PARCHI NAZIONALI ITALIANI

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Val Grande

parco nazionale della val grande
cartina del parco nazionale della val grande clicca l'immagine per ingrandirla in un'altra pagina
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Dati Amministrativi

Tipologia: Parco Nazionale
Regioni: Piemonte
Province: Verbano - Cusio - Ossola
Estensione: 11.340 ettari
Istituzione: L. 06/12/91, n. 394; D.M. 02/03/92; D.P.R. 23/11/93; D.P.R. 24/06/98; D.P.R. 18/05/01
Sede legale: Ente Parco Nazionale della Val Grande - c/o Comune - 28822 Cossogno (VB)
Sede operativa: Ente Parco Nazionale della Val Grande - Villa Biraghi, Piazza pretorio 6 - 28805 - Vogogna (VB) - Tel. 0324 87540 - Fax. 0324 878573
E-mail: pvgrande@tin.it
Sito: www.parcovalgrande.it


Come Arrivarci
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In auto: da Milano con l'autostrada A8 e da Torino o Genova con l'autostrada A 26 sino a Gravellona Toce poi con la SS n. 33, direzione Domodossola, oppure con la SS n. 34 per Verbania e Locarno.
In treno: le stazioni più vicine, partendo da Milano o Torino, sono quelle di Domodossola o Verbania-Pallanza. La Ferrovia delle Centovalli collega Domodossola con Locarno con fermate a Trontano e Malesco.
In bus: da Verbania con le autolinee ASPAM si raggiunge Rovegro.
La Fruizione del Parco
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Istituito dalla legge quadro n. 394/91, il Parco Nazionale della Val Grande opera in realtà da pochi anni e protegge un territorio che può essere definito l'ultima grande area "Wilderness" d'Italia. L'Ente Parco, considerate le particolari caratteristiche dell'area, ha comunque intensamente operato nel campo della promozione e della fruibilità ampliata.
Le 7 strutture realizzate tra sedi, centri visita, centri di educazione ambientale e musei, sono infatti tutte fruibili da persone con deficit motori o sensoriali. Informazioni dettagliate nel merito sono riportate nel seguente prospetto (Dati Ente Parco, 2002).
Tabella Dati sulla Fruibilita' del Parco
Nome Struttura Tipologia Telefono Indirizzo/Località
Accessibilità/Visitabilità (art. 2 DM LL.PP.  n. 236/89)
ENTE PARCO Sede 0323/557960 Via S. Remigio 19, 28922, Verbania (VB)
SI
 
"LE ROCCE RACCONTANO" Centro Visita   Premosello - V. 29 Agosto, 28803, Premosello Chiovenda (VB)
SI
"ANIMALI NELLA NOTTE" Centro Visita   Via Roma, 28816, Intranga (VB)
SI
ACQUAMONDO Centro di Educazione Ambientale   Via Umberto I, 28801, Cossogno(VB)
SI
MUSEO DEL PARCO Museo Archeol./Natural.   Via del Sotto 2, 28854, Malesco (VB)
SI
 

Itinerari
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L'Ente Parco ha svolto un intenso lavoro di programmazione e di progettazione, predisponendo molti sentieri realizzati su percorsi facilmente accessibili e privi di difficoltà. Non occorre essere escursionisti esperti e allenati, è sufficiente un abbigliamento adeguato e la volontà di immergersi nella natura con spirito attento e curioso. Lungo il percorso sono collocati pannelli illustrativi che, con immagini e brevi testi, descrivono le caratteristiche dell'ambiente circostante. I sentieri sono corredati di una guida da usare durante il percorso o da leggere tranquillamente a casa. Le guide ai sentieri natura sono disponibili presso la sede del parco e presso le sue strutture.
Questi i sentieri presenti:
"All'ombra degli abeti" Cappella Porta - Pian Cavallone (Caprezzo) (tema: il bosco di conifere).
"L'uomo-albero" Ompio - Monte Faiè (S. Bernardino Verbano) (tema: la faggeta).
"La civiltà della fatica" Cicogna - Alpe Prà e Leciuri (Cossogno) (tema: il rapporto uomo-ambiente).
"Una storia d'acqua" Cicogna - Pogallo (Cossogno) (tema: l'acqua e il disboscamento).
"Vivere in salita" Premosello Chiovenda - Colloro (Premosello Ch.) (tema: la civiltà contadina).
"Il respiro della storia" Vogogna-La Rocca (Vogogna) (tema: il medioevo e la storia di Vogogna).
"Storie di pietra" Beura - Bisoggio (Beura Cardezza) (tema: l'uso della pietra).
"Lungo il filo di una traccia" Trontano - Faievo (Trontano) (tema: le tracce degli animali).
"Incontro al parco" Buttogno - Valle del Basso (S. Maria Maggiore) (tema: flora, fauna e geologia).
"Area-natura" della bassa Val Grande Cossogno (in corso di realizzazione).

L'Ambiente del Parco
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Alpe scaredi  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Alpe scaredi
Delle tre grandi categorie in cui sono suddivise le rocce, ossia rocce magmatiche, sedimentarie e metamorfiche, nella zona della Val Grande è presente solo quest'ultima. La varietà di queste rocce ha contribuito a un'evoluzione geomorfologica diversificata e complessa. La morfologia preglaciale appare evidente soprattutto nelle forre che caratterizzano gran parte del corso dei torrenti. Varie glaciazioni del Quaternario hanno modellato i rilievi a più modesta altitudine, mentre depositi morenici e alluvionali hanno dato origine a terrazzi, occupati successivamente da paesi e alpeggi. Di particolare interesse è l'affioramento, il più vasto delle Alpi, di rocce che appartengono ad una porzione di crosta continentale più profonda. Il Parco Nazionale della Val Grande, a due passi dal Lago Maggiore, è l'area selvaggia più vasta d'Italia: una vallata unica, dominata dal silenzio, dove la natura è regina. Un santuario dell'ambiente, da frequentare con rispetto assoluto. Ma la Val Grande è anche storia. Il lungo racconto di una civiltà montanara narrato dai luoghi e dalla gente dei paesi che circondano quest'area fra l'Ossola, il Verbano, la Val Vigezzo, la Valle Intrasca e la Cannobina. E anche chi si accontenta di arrivare alla soglia di una zona così selvaggia, fermandosi in uno dei centri che le fanno corona, ha la possibilità di cogliere le sensazioni di un'area "wilderness". Perché la Val Grande, prima ancora di essere un parco, è una valle di grandi emozioni. A proteggere l'integrità ambientale della Val Grande sono da sempre le montagne aspre e rocciose che la circondano. Nel 1967 l'area del massiccio roccioso del Pedum viene destinata a Riserva Naturale Integrale, la prima delle Alpi italiane. La spinta decisiva alla creazione del parco nazionale arriva nella seconda metà degli anni ottanta, grazie all'intervento degli Enti locali e all'interessamento della Regione Piemonte e dello stesso Ministero dell'Ambiente. Previsto dalla legge quadro n. 394 del 1991, e ufficialmente istituito nel 1993, questo parco nazionale ha conferito il definitivo auspicato assetto protezionistico ad una piccola e poco conosciuta area selvaggia "di ritorno", che è stata cioè modificata dalla presenza umana in passato, ma ha poi recuperato la sua naturalità a seguito dell'abbandono della montagna. Situato ad appena un'ora da Milano e ad un'ora e mezza da Torino, il parco costituisce un'area seminaturale di grande suggestione e di grandi potenzialità "ecoturistiche".
Flora e Fauna
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Parnassius apollo  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Parnassius apollo
La vegetazione prevalente è quella boschiva a faggete molto fitte che si snodano lungo i pendii profondi, conferendo al parco il tipico aspetto selvaggio, incontaminato. Al di sopra del limite dei faggi, si trova qualche raro abete rosso, mentre più in basso ci sono castagni e querce. Non mancano tigli, sorbi e noccioli. Nel sottobosco sono caratteristici l'erba lucciola maggiore, l'anemone bianca, la barba di capra, il mughetto, la lattuga montana ed altre specie. Consistenti le formazioni di ontano verde, mirtillo rosso e rododendro, che troviamo al limite della vegetazione arborea.

Tra i mammiferi sono ben rappresentati gli ungulati con la presenza certa di camosci, caprioli e, almeno sporadica, di cervi. Molto frequente anche la volpe, soprattutto alle quote basse, e sicuramente presenti anche il tasso, la martora, la faina, il riccio, il ghiro e lo scoiattolo. Non bisogna dimenticare i micromammiferi come i topi selvatici, le arvicole e i toporagni che rappresentano un importante anello della catena alimentare del bosco. Molto ricca è l'avifauna con specie montane e alpine che si incontrano nei diversi ambienti; degni di nota sono il gallo forcello, il merlo acquaiolo e la maestosa aquila reale. La trota gode di un habitat ideale grazie alla purezza delle acque. Non mancano gli anfibi tra cui la rana temporaria e la salamandra e, tra i rettili, le tanto temute vipere. Da citare tra gli insetti la presenza della non comune farfalla Parnassius apollo.
Beni Culturali
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Le testimonianze culturali dell'attività dell'uomo all'interno del Parco Nazionale della Val Grande si rilevano soprattutto nella presenza di strutture finalizzate all'uso delle risorse montane. Numerosi alpeggi, gli insediamenti stagionali tipici dell'arco alpino, costellano le vallate del parco. Tra i più interessanti si segnalano quelli di Pogallo, Velina e Alpe Prà, con un impianto semplice, costituito da poche piccole case in pietra, ma di estrema gradevolezza formale. A testimonianza della comunque antichissima frequentazione di questi territori, da sempre legati all'attività della pastorizia e alle transumanze, un curioso masso, costellato di piccole cavità emisferiche collegate da canalette, è visibile ad Alpe Prà: l'ipotesi è che si tratti di un altare per sacrifici o di una raffigurazione di costellazioni celesti di origine neolitica. Due i centri abitati presenti all'interno del perimetro del parco. Cicogna, che ebbe origine come alpeggio e che si sviluppò poi grazie all'attività del trasporto del legname e all'agricoltura, conserva intatto l'impianto urbanistico di costa ed interessanti esempi di architettura rurale. Vogogna, borgo medioevale, ha elementi di pregio nella Rocca, nel Castello e nel Palazzo Pretorio, e mantiene come testimonianze antiche il "mascherone celtico" di Dresio e una lapide romana. Appena fuori dei confini del parco, nel paese di Cossogno si può ammirare un prezioso frantoio usato un tempo per fabbricare olio di noci. Nei pressi dell'abitato si trova inoltre il Santuario di Madonna in Oca del XVII secolo. Di interesse storico è anche la "Cava Madre", cava da cui proviene il marmo rosato che riveste il Duomo di Milano.Tra il 1916 e il 1918, anni della prima guerra mondiale, il timore di un'ipotetica invasione austro-tedesca attraverso la neutrale Svizzera spinse il generale pallanzese Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, a predisporre la cosiddetta "Linea Cadorna", linea difensiva lungo il confine meridionale del Canton Ticino. Strade, trincee, camminamenti, gallerie, depositi per le munizioni, fortini e postazioni per le artiglierie, costituiscono ancora oggi un interessante percorso di visita di questa imponente struttura difensiva che, fortunatamente, non fu mai scenario di guerra.
Artigianato e Prodotti Tipici
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Il parco nazionale protegge un'area naturalistica, quasi completamente disabitata. Pertanto non vengono praticate attività produttive di rilievo.
Informazioni Turistiche
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