Parchi per tutti : fruibilità per un'utenza ampliata

LINEE GUIDA PER GLI ENTI DI GESTIONE DEI PARCHI NAZIONALI ITALIANI

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Gran Paradiso

parco nazionale del gran paradiso
cartina del parco nazionale  del gran paradiso clicca l'immagine per ingrandirla in un'altra pagina
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Dati Amministrativi

Tipologia: Parco Nazionale
Regioni: Piemonte, Valle d'Aosta
Province: Aosta, Torino
Estensione: 70.318 ettari
Istituzione: R.D.L. 03/12/22, n. 1584; D.P.R. 03/10/79
Sede: Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso - Via della Rocca, 47 - 10123 Torino - Tel. 011/8606211 - Fax 011/8121305
E-mail: segreteria@pngp.it
Sito: www.pngp.it


Come Arrivarci
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In auto: dal Piemonte, raggiunta Pont Canavese con la SS n. 460, si può entrare nel parco per la Valle dell'Orco e di Locana o per la Val Soana. Dalla Valle d'Aosta, raggiunta Aosta con la SS n. 26 o con l'autostrada A 5, si può salire in Val di Cogne, in Valsavarenche o in Val di Rhemes.
In treno: raggiungendo Torino o Aosta è possibile arrivare nei comuni del parco con servizi di autolinee locali. Per informazioni rivolgersi all'Ente Parco oppure alle Aziende di Informazione e Accoglienza Turistica.

La Fruizione del Parco
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Istituito nel 1922, il Parco Nazionale del Gran Paradiso è il decano dei parchi nazionali italiani. Anche se la particolare natura del territorio lo ha limitato in tal senso, l'Ente Parco non ha mancato di operare nel campo della promozione dell'area e in quello della fruibilità ampliata delle proprie strutture.
Su 17 tra sedi, centri visita, uffici periferici, centri studi ecc., 11 sono fruibili da persone con deficit motori o sensoriali, a cui va aggiunto uno specifico sentiero naturalistico. E' inoltre possibile, solo con l'ausilio di un accompagnatore, l'accessibilità con carrozzelle sui sentieri in terra battuta in salita del Giardino Botanico Paradisia. L'Ente Parco ha altresì realizzato la pubblicazione "I sensi in gioco", con annessa collezione di fogli in rilievo per non vedenti per la visita al sentiero "I sensi in gioco". Informazioni dettagliate nel merito sono riportate nel seguente prospetto e nella sezione "itinerari" (Dati Ente Parco, 2005).
Tabella Dati sulla Fruibilita' del Parco
Nome Struttura Tipologia Telefono Indirizzo/Località
Accessibilità/Visitabilità (art. 2 DM LL.PP.  n. 236/89)
ENTE PARCO Sede 011/8606211 Via Della Rocca  47, 10123, Torino (TO)
NO
CENTRO DI NOASCA Centro di educazione ambientale 0124/901070 Via Umberto I, 10080, Noasca (TO)
NO
CENTRO DI CERESOLE Centro Visita 0124/953186Pian della Balma, 10080, Ceresole Reale, (TO)
SI
CENTRO SUGLI ANTICHI MESTIERI Museo Cultura 0124/83557Via Roma, 10080, Locana (TO)
SI
ESPOSIZIONE I DUE PARCHI Museo (esposizione) - Serrù, 10080, Ceresole Reale (TO)
SI
SEDE DI VALLE - VALLE ORCO Ufficio di zona 0124/901040 Fr. Lamonin 5, 10080, Noasca (TO)
NO
CENTRO STUDI FAUNA ALPINA Centro studi 0124/901043 Fr. Lamonin  5, 10080, Noasca (TO)
NO
FUCINA DEL RAME Museo - Borgata Castellaro, 10080, Ronco Canavese (TO)
SI
CENTRO DI RONCO Centro visita   P.zza Municipio, 10080, Ronco Canavese (TO)
NO
SEDE DI VALLE - VALLE SOANA Ufficio di zona 0124/817433 Via Vittorio Emanuele 13, 10080, Ronco Canavese (TO)
SI
PARADISIA Orto botanico 0165/74147 Valnontey, 11012, Cogne (AO)
SI
SEDE DI VALLE - VALLE DI COGNE Ufficio di zona 0165/74025 11012, Cogne (AO)
NO
LA LINCE E I PREDATORI Centro visita 0165/905500 Dégioz, 11010, Valsavarenche (AO)
SI
SEDE DI VALLE - VALSAVARENCHE Ufficio di zona 0165/905712 Dégioz, 11010, Valsavarenche (AO)
SI
CENTRO STUDI FAUNA ALPINA Centro studi 0165/905808 Dégioz, 11010, Valsavarenche (AO)
SI
SULLE TRACCE DEL GIPETO Centro Visita   0165/936193Loc. Chanavey, 11010, Rhemes Notre Dame (AO)
SI
UFFICIO DI AOSTA Sede decentrata 0165/44126 Via Losanna  5, 11100, Aosta (AO)
SI

Itinerari
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Nell'area del parco si snodano ben 450 Km di sentieri segnati, anche in quota, ed esistono 11 rifugi alpini e 40 "casotti" dei guardaparco. Il modo migliore di visitare il parco è proprio andando a piedi, per attraversare boschi e radure e per cercare di osservare gli animali anche senza arrivare ad alte quote. Parte di questi percorsi segnati è costituita dalle mulattiere. Esse vennero tracciate a scopi venatori per Vittorio Emanuele II che, dal 1861, costituì in questa zona una riserva di caccia. Oggi questi 325 chilometri di mulattiere, che uniscono tutte le valli del parco, risultano di grande utilità, sia per il controllo del territorio, sia come nucleo degli itinerari più conosciuti che si segnalano da Degioz Valsavarenche alla Casa Reale di Orvieille, oppure nella Valle dell'Orco (versante piemontese) dal Colle del Nivolet a Noasca, passando per la Casa Reale del Gran Piano. Di queste mulattiere ha beneficiato anche la costruzione di una rete di sentieri, realizzata fra gli anni '50 e '60, al fine di unire i punti chiave del parco senza scendere a valle. Nacquero così una serie di itinerari a mezza quota che offrono la possibilità di osservare scorci panoramici non consueti con un minimo sforzo per chi li percorre. Si tratta, tuttavia, pur sempre di sentieri in quota che richiedono una certa esperienza di escursionismo montano. Per accedervi il modo migliore è quello di passare per le valli (Cogne, Valsavarenche e Rhemes) raggiungibili da Aosta; altrimenti si può passare per il Colle del Nivolet raggiungibile con la statale della Valle dell'Orco. Si possono effettuare percorsi giornalieri, o anche trekking di più giorni, tenendo presente la possibilità di pernottamento nei rifugi o negli alberghi. La stagione migliore per la visita è l'estate, fino ad ottobre, fermo restando che anche le altre stagioni offrono ampie possibilità. I sentieri in quota, per i quali è sempre consigliato l'uso di una cartina, partono sempre da case o rifugi facilmente raggiungibili con le citate mulattiere. A questi si aggiungono i sentieri didattico-naturalistici attrezzati delle quote più basse. Oltre ai percorsi a piedi, non va dimenticato che il Parco Nazionale del Gran Paradiso è in grado di offrire molte altre attività legate alla natura quali, ad esempio, le classiche arrampicate sulle pareti rocciose. è possibile praticare, in inverno, lo sci di fondo escursionistico e, dove esistono gli impianti, anche lo sci da discesa. In aumento i maneggi per passeggiate a cavallo, mentre è possibile sfruttare la rete di mulattiere per gite in mountain bike. Suggestiva è la possibilità di praticare windsurf a quota 1.582 m sul lago artificiale di Ceresole. Altra attrattiva del parco sono i centri abitati tipici del paesaggio alpino, con i tetti spioventi, i campanili a guglia e gli ottocenteschi affreschi votivi sulle facciate delle case. Immersi nel verde delle valli hanno ormai capacità turistiche e ricettive notevoli. Merita una visita il Giardino Botanico Alpino "Paradisia", inaugurato nel 1955 a Valnontey, sopra Cogne a quota 1.700 m. Questo giardino, che prende il nome da un raro giglio bianco, il Paradisia appunto, nacque con fini scientifici, educativi e turistici. Nel 1964 gli venne affiancata la Stazione di Biologia Montana per l'introduzione di nuove specie floristiche. Nel Giardino sono osservabili tutte le specie vegetali tipiche della montagna italiana e del Gran Paradiso in particolare. Esiste anche un settore sperimentale per la coltura di piante officinali.
Si segnalano inoltre i seguenti sentieri e/o i percorsi fruibili da parte di persone con deficit motori o sensoriali:
Tabella degli Itinerari del Parco
Denominazione sentiero
Località di partenza
Comune Località di arrivo Comune
Durata media percorso
Lunghezza percorso (m)
Manutenzione periodica (si/no)
I SENSI IN GIOCO Capoluogo Ceresole Reale (TO)Capoluogo Ceresole Reale (TO)
1 h
1,1 Km
SI

L'Ambiente del Parco
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Ghiacciao della tribolazione  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Ghiacciao della tribolazione
Confinante con il Parco Nazionale francese della Vanoise per alcuni chilometri, con il quale forma un'area protetta "internazionale" di complessivi 123.000 ettari grazie ad un provvido ampliamento effettuato nel 1979, l'antico e glorioso Gran Paradiso reca l'indubbio merito storico di aver salvato dall'estinzione lo stambecco delle Alpi. I difficili rapporti con le popolazioni locali, soprattutto negli anni '70 e '80, sono attualmente in fase di miglioramento. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso protegge una vasta area che geograficamente è posta a cavallo fra il Piemonte e la Valle d'Aosta, nelle Alpi Graie. è delimitato dalle Valli dell'Orco e della Dora Baltea e comprende l'unica vetta completamente italiana che supera i 4.000 m, il Gran Paradiso (4.061 m). Il territorio del parco è formato da cinque valli principali, tre valdostane (Cogne, Valsavarenche, Rhemes) e due piemontesi (Orco e Soana). Racchiude, inoltre, circa 60 ghiacciai, tra grandi e piccoli, circa 60 laghetti e numerose cascate. Oltre ai laghi alpini naturali, vi sono bacini artificiali di dimensioni maggiori, che, per la grande massa d'acqua che raccolgono, influenzano il clima della zona con nebbia e alti tassi di umidità. Geologicamente il parco è formato per lo più da rocce paleozoiche; il massiccio del Gran Paradiso è un blocco unico di "gneiss" (formazione rocciosa di origine metamorfica), che ne determina la compattezza e l'imponenza. Vale inoltre la pena di ricordare che il Parco Nazionale del Gran Paradiso è stato il primo parco nazionale italiano ad essere istituito con la motivazione della salvaguardia dello stambecco: questo animale, infatti, nel 1850 era in via di estinzione in tutta Europa, tranne quel centinaio di esemplari esistenti nella zona che fu poi protetta.
Flora e Fauna
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Giardino Paradisia  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Giardino Paradisia
La vegetazione del parco è costituita per lo più da boschi di larici e abeti rossi, ma solamente fino ai 2.000-2.400 m di quota. In questo stesso bosco sono presenti anche abeti bianchi, pini silvestri e cembri. Nelle zone intermedie, fra i boschi e i pascoli alpini, crescono gli ontani e, nelle zone più umide, il rododendro e il ginepro comune in punti più sabbiosi e rocciosi. Sui pascoli regnano la festuca, il nardo e le cyperaceae; sulle rupi e sui detriti rocciosi crescono molti semprevivi. Sono presenti inoltre il genepì a spiga, il genepì bianco e il millefoglio. Particolarissima è la presenza della cinquefoglia di Pennsylvania e dell'erba storna di Thomas (presente solo in Nord Africa); inoltre c'è la linnea, la cortusa di Mattioli, il cardo spinosissimo, la pulsatilla primaverile e quella comune, il ranuncolo glaciale, quello dei Pirenei e il semprevivo a fiori grandi. Straordinaria è la presenza di fiori ai limiti dei 4.000 m: campanule, silene, sassifraghe, ranuncoli e genziane e specie preziose come la stella alpina, l'assenzio e l'androsacea dei ghiacciai. Alle basse quote ci sono inoltre boschetti di latifoglie in cui predominano essenze come faggio, betulla e acero montano.

Per quanto riguarda la fauna, lo stambecco è l'animale simbolo del parco, dove è presente con molti esemplari. Ed è proprio grazie al parco che questa preziosa "capra" si è salvata dall'estinzione. Molti sono anche gli esemplari di camosci e marmotte insieme con lepri alpine, volpi, martore, tassi, ermellini e donnole. è possibile osservare anche piccoli mammiferi, quali il toporagno acquatico e quello comune, il topo selvatico e il topo selvatico collogiallo e l'arvicola delle nevi. Gli uccelli sono quelli classici dell'ambiente montano: aquila reale, pernice bianca, fagiano di monte, coturnice, civetta capogrosso, civetta nana, rondone alpino, i picchi nero, rosso maggiore, tridattilo e muraiolo, rondine montana, spioncello, sordone, codirossone, merlo dal collare, cesena, venturone, fringuello alpino, nocciolaia, gracchio e gracchio corallino, corvo imperiale, francolino di monte, tordo bottaccio, beccafico, regolo, fiorrancino, ciuffolotto. Nei numerosi corsi d'acqua guizzano tre specie di trota, la comune, la iridea e la fario.
Beni Culturali
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L'incantato paesaggio alpino del Parco Nazionale del Gran Paradiso racconta del rapporto antico tra l'uomo e la montagna, rapporto profondo che si manifesta attraverso i segni diffusi sul territorio nei secoli dalle culture locali pastorali ed agricole. Villaggi e alpeggi, costruiti in pietra locale e in legno, offrono l'opportunità di penetrare la realtà della vita degli abitanti di queste vette. Le semplici architetture domestiche conservatesi in alcuni alpeggi, tra cui ricordiamo le Baite di Valmianaz sulla strada dell'Herbetet, le Baite di Vaudalettaz in Val di Rhemes, l'Alpe Bardoney sopra Lillaz, uniscono l'abitazione, la stalla e il fienile nella stessa struttura edilizia, e sono l'esempio concreto di una tradizione di vita alpina ancora oggi profondamente radicata al territorio. I beni culturali di carattere monumentale, presenti al di fuori dei confini del parco, sono comunque ai suoi territori strettamente legati per motivi storico-geografici. Testimonianze romane sono ad Aosta, con l'Arco di Augusto, la Porta Pretoria, il Museo Archeologico, e a Pondel, dove un ponte romano attraversa lo spettacolare orrido della Grand Eyvia. Tipici del paesaggio valdostano sono anche i due castelli di Serre e di Aymavilles, posti in posizione strategica difensiva tra la Valle d'Aosta e il Piemonte. Interessanti le tracce del Casato Reale dei Savoia. Le mulattiere ottocentesche usate per raggiungere le postazioni di caccia e le case sui pianori (Gran Piano di Noasca ed Orveille) rappresentano oggi la base della sentieristica del parco.
Artigianato e Prodotti Tipici
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All'interno del parco si svolgono attività di produzione agricola e di pastorizia. Tipica è la produzione di pizzo al tombolo di Cogne, di cui esiste una scuola artigiana: nel periodo estivo è aperta un'esposizione presso la Maison de Pits. In Val Soana sopravvivono le tecniche artigiane legate alla realizzazione del costume tradizionale. Ad Introd invece molti artigiani si dedicano ancora alla lavorazione del legno e a quella del ferro battuto, anche se per quest'ultima attività la produzione va diminuendo. A Rhemes-St. Georges si produce artigianalmente un po' di tutto, ma la vera attività del paese è incentrata sugli attrezzi agricoli e su quant'altro serve alla lavorazione della terra; interessante è l'incontro annuale degli artigiani della valle che si svolge a Rhemes-Notre Dame. A Villeneuve si segnala la lavorazione del cuoio mentre a Pont Canavese quella del rame e del legno: qui ogni anno, in primavera, è organizzata una mostra mercato dei prodotti artigianali.
Informazioni Turistiche
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• AIAT - Azienda di Informazione e Accoglienza Turistica - Aosta Tel. 0165/33352 Fax 0165/40532
• AIAT - Azienda di Informazione e Accoglienza Turistica - Cogne (AO) Tel. 0165/74040 Fax 0165/749125
• AIAT - Azienda di Informazione e Accoglienza Turistica Grand Paradis - Champagne n.18 - Villeneuve (AO) Tel. 0165/95055 Fax: 0165/95975
• Segreteria Turistica del Parco Nazionale del Gran Paradiso - Noasca (TO) Tel./Fax 0124/901070
• ATL del Canavese e Valli di Lanzo - Ivrea (TO) Tel. 0125/618195-618131 Fax 0125/618140

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