Parchi per tutti : fruibilità per un'utenza ampliata

LINEE GUIDA PER GLI ENTI DI GESTIONE DEI PARCHI NAZIONALI ITALIANI

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Circeo

parco nazionale del circeo
cartina del parco nazionale  del circeo clicca l'immagine per ingrandirla in un'altra pagina
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Dati Amministrativi

Tipologia: Parco Nazionale
Regioni: Lazio
Province: Latina
Estensione: 8.650 ettari
Istituzione: R.D.L. 25/01/34, n. 258; L. 06/12/91, n. 394
Sede: Ente Parco Nazionale del Circeo - Via Carlo Alberto, 107 - 04016 Sabaudia (LT) - Tel. 0773/512240 - Fax 0773/512241
E-mail: segreteria@parcocirceo.it
Sito: www.parcocirceo.it


Come Arrivarci
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In auto: da Roma percorrere la SS n. 148 che costeggia il parco; da Napoli percorrere la via Domiziana, quindi l'Appia o la Flacca, fino ad immettersi sulla Pontina; quindi voltare al bivio per Sabaudia.
In treno: utilizzare la linea Roma-Formia-Napoli con fermata a Priverno Fossanova (consigliata) o Latina; da qui proseguire con le autolinee locali.
In bus: utilizzare le autolinee COTRAL da Roma - Eur Fermi (Linea B della Metropolitana), con fermata presso i vari comuni del parco.

La Fruizione del Parco
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Istituito nel 1934, il Parco Nazionale del Circeo fa parte dei 5 parchi storici, cioè di quelli istituiti tra il 1922 e il 1968 gestito dal Corpo Forestale dello Stato e oggi, dopo l'istituzione dell'Ente Parco con DPR 04/04/2005, da un Commissario Straordinario, il parco non ha mancato di investire nel campo della promozione dell'area e della fruibilità per una utenza ampliata.
Tra i primi a realizzare un sentiero per non vedenti, su 12 tra sedi, centri visita, musei ecc., ben 10 risultano fruibili da persone con deficit motori o sensoriali, a cui vanno aggiunti 3 specifici sentieri. E' prevista la possibilità di richiedere un accompagnatore per non vedenti. Il Comitato di Gestione inoltre organizza su richiesta visite guidate per gruppi di persone con deficit motori o sensoriali. Informazioni dettagliate nel merito sono riportate nel seguente prospetto e nella sezione "itinerari" (Dati Comitato di Gestione del Parco, 2005).
Tabella Dati sulla Fruibilita' del Parco
Nome Struttura Tipologia Telefono Indirizzo/Località
Accessibilità/ Visitabilità (art. 2 DM LL.PP.  n. 236/89)
ENTE PARCO Sede 0773/512240 Via Carlo Alberto 104, 04016, Sabaudia (LT)
NO
PORTA DEL PARCO S. FELICE CIRCEO Centro Visita 0773/511385 0773/549038 Piazza Lanzuisi, 04017, San Felice Circeo (LT)
SI
CENTRO VISITATORI Centro Visita 0773/511385 Via Carlo Alberto 104, 04016, Sabaudia (LT)
SI
AREA PIC-NIC PANTALONE Area di sosta per ricreazione 0773/511385 Via Carlo Alberto 104, 04016, Sabaudia, (LT)
SI
MUSEO NATURALISTICO Museo 0773/511385 0773/511206 Via Carlo Alberto 104, 04016, Sabaudia (LT)
SI
SALA PROIEZIONI E BIBLIOTECA NATURALISTICA Centro Informazioni 0773/511385 Via Carlo Alberto 104, 04016, Sabaudia, (LT)
SI
AREA PIC-NIC CERASELLA Area di sosta per ricreazione 0773/511385 0773/531724 S.S. 148 Loc.tà Cerasella, 04016, Sabaudia (LT)
SI
AREA FAUNISTICA CERASELLA Area Faunistica 0773/511385 0773/511385 S.S. 148 Loc.tà Cerasella, 04016, Sabaudia (LT)
SI
MUSEO COCUZZA - CENTRO STUDI Centro Informazioni 0773/511385 0773/517224 Via Litoranea, 04016, Sabaudia, (LT)
NO
AREA PIC-NIC COCUZZA Area di sosta per ricreazione 0773/511385 0773/517224 Via Litoranea, 04016, Sabaudia (LT)
SI
FOGLIANO  - LABORATORIO DIDATTICO E CENTRO DI RICERCA Centro Visita 0773/511385 0773/208072 Via di Villa Fogliano, 04100, Latina, (LT)
SI 
FOGLIANO - ORTO BOTANICO Orto Botanico 0773/511385 0773/208072 Via di Villa Fogliano, 04100, Latina (LT)
SI

Itinerari
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E' possibile visitare il parco in tutte le stagioni dell'anno, anche se l'inverno è il periodo migliore per osservare gli uccelli che svernano numerosissimi nelle zone palustri del parco. La primavera, invece, è il momento più adatto per visitare, nel pieno del suo rigoglio, la straordinaria foresta. Per i visitatori esiste una rete di sentieri segnati, tranquillamente percorribili a piedi, che porta negli angoli più belli e interessanti, tranne che nelle zone di "riserva integrale", segnalate da una tabella rossa. Sono in funzione inoltre un sentiero natura, un sentiero fruibile anche da non vedenti ed alcuni punti di avvistamento di uccelli. Anche sul promontorio esistono due sentieri segnati, realizzati dal CAI di Latina. E' possibile visitare il Museo del Parco a Sabaudia, aperto tutti i giorni. Il museo è ricco di documentazione sull'ambiente del parco ed espone la ricostruzione della Grotta dei Guattari, dove nel febbraio del 1939 venne ritrovato un cranio neanderthaliano, ottimamente conservato. Di recente creazione anche "La Porta del Parco" a San Felice Circeo, un nuovo punto informativo aperto in inverno solo il mattino e nel periodo estivo anche nel pomeriggio. La struttura dispone di una piccola sala destinata ai convegni, alla presentazione di libri, iniziative. Tra breve sarà a disposizione delle scuole un Centro di Educazione Ambientale.
Si segnalano inoltre i seguenti sentieri e/o i percorsi fruibili da di persone con deficit motori o sensoriali:
Tabella degli Itinerari del Parco
Denominazione sentiero
Località di partenza
Comune Località di arrivo Comune
Durata media percorso
Lunghezza percorso (m)
Manutenzione periodica (si/no)
ORTO BOTANICO Fogliano Latina (LT)Fogliano Latina (LT)
1 h
1000/1800
SI
SENTIERO DIDATTICO Sabaudia Centro Visita Sabaudia
(LT)
Sabaudia Latina (LT)
2 h
3000
SI
RETE SENTIERI FORESTA Varie Sabaudia (LT)Sabaudia Latina (LT)
Da 30 min a 4 h
500m x Km
SI

L'Ambiente del Parco
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Dune costiere  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Dune costiere
Il parco, istituito nel 1934, fu compromesso nel dopoguerra dalla speculazione edilizia più illegale e selvaggia (il famigerato "sacco del Circeo"), che pressoché lo annullò come entità amministrativa e fisico-geografica. Dagli anni Settanta, con piccoli ma significativi ampliamenti, il parco è stato pian piano recuperato, sia nei suoi residui valori naturali che nella sua stessa immagine pubblica. Il Parco Nazionale del Circeo è situato nel sud del Lazio e prende il nome dalla mitica Maga Circe che catturò Ulisse di ritorno dalla guerra di Troia. Questo naturalmente è quanto ci racconta Omero nell'Odissea. è certo invece che queste zone fossero anticamente ricoperte da foreste (lo testimonia il primo trattato di botanica della storia, quello di Teofrasto del III secolo a.C.) e tali sono rimaste fino alla bonifica delle Paludi Pontine negli anni '20. Queste paludi erano le più estese dell'Italia centrale (30 mila ettari tra le falde dei Monti Lepini e il Mar Tirreno). Erano ricoperte da querce secolari (come raccontano i viaggiatori dell'800, ad esempio il Gregorovius) ed erano quasi completamente disabitate a causa della malaria, anche se molto frequentate dai cacciatori per l'abbondanza della selvaggina. Dopo la bonifica, nel 1933 risultavano distrutti 21.000 ettari di bosco e costruiti chilometri di canali e di strade, nonché le città di Latina e Sabaudia. Furono risparmiati, all'ultimo momento, solo 3.260 ettari della Selva di Terracina per l'intervento dell'Amministrazione Forestale e il diretto interessamento dello stesso Mussolini. Nel 1934 la Selva "risparmiata", insieme al Promontorio del Circeo, al lago di Paola e ad un piccolo lembo di duna costiera, costituirono il primo nucleo del terzo parco nazionale italiano, quello del Circeo, appunto. Nel 1975 vennero inclusi nel parco i laghi costieri di Monaci, Caprolace e Fogliano e nel 1979 si aggiunse l'isola di Zannone. Sempre all'interno del parco sono state individuate tre aree, che i botanici considerano esemplari di come si presentava la foresta prima dell'intervento dell'uomo: sono la Piscina della Gattuccia, la Lestra della Coscia e la Piscina delle Bagnature. Queste costituiscono tre riserve integrali, dove l'accesso è consentito solo dietro autorizzazione e per motivi scientifici.
Flora e Fauna
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Lago di Caprolace  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Lago di Caprolace
Questo parco racchiude al suo interno situazioni ambientali estremamente differenziate che spaziano dalla foresta al promontorio, dalla duna e dai laghi costieri all'isola. A queste differenti situazioni corrispondono ovviamente paesaggi vegetali molto diversi. La vegetazione delle dune, formata dalle piante pioniere, resistentissime al sole e al vento, colonizza le spiagge sabbiose, svolgendo l'importantissimo compito di tenere ferma la sabbia. Si ricordano, fra questi laboriosi vegetali, l'ammofila e la camomilla di mare; in mezzo ad esse spuntano in primavera, a migliaia, i delicati fiorellini rosa della silene colorata, mentre in tarda estate trionfano i giganteschi fiori bianchi del giglio marino, che offre lo spettacolo di singolari fioriture a pochi metri dal mare. Dietro questi primi avamposti, il versante più riparato delle dune è occupato da una bassa macchia di ginepro, misto a lentisco, fillirea e alaterno. Più all'interno, la zona dei laghi costieri è circondata da vegetazione palustre, nonché da pinete di impianto artificiale e da boschetti di eucalipto, introdotto durante la bonifica. Dietro ai laghi resiste il "residuo" della Selva di Terracina, che è pur sempre la più grande foresta di pianura del nostro paese. Come si è già detto, la sua estensione era sino all'inizio del secolo notevolmente maggiore, tanto da ricoprire quasi per intero la pianura pontina. Ma anche questo frammento di Selva, che si è salvato dal taglio, ha sofferto molto a causa della bonifica dei territori circostanti. Basti pensare che nel 1920 le acque di falda affioravano alla superficie, mentre ora si trovano 20 metri sotto il suolo; questo fatto sta inesorabilmente modificando la vegetazione. Inoltre, vi sono stati pesanti interventi, ai tempi della bonifica, anche all'interno della Selva stessa: apertura di canali e strade, taglio di alberi, impianto di specie esotiche. Perciò il bosco attuale, che è comunque magnifico, può dare solo una pallida idea di ciò che doveva essere la grande Selva di Terracina. Nell'attuale foresta il cerro e il farnetto sono gli alberi dominanti (con esemplari spesso colossali), ma non mancano altre querce, come la farnia (negli avvallamenti più umidi), la sughera (in situazioni più asciutte), la quercia crenata (una pianta assai rara, che sembra si formi per ibridazione fra il cerro e la sughera). Il sottobosco è un intrico, spesso fittissimo, di prugnolo, pungitopo, edera, asparago selvatico, che, quando è più rado, lascia il posto ad un indescrivibile tappeto di ciclamini. Qua e là nella Selva resistono ancora delle "piscine", cioè dei tratti di bosco paludoso: questi piccoli, preziosi frammenti sono quanto di più simile alle antiche Paludi Pontine sia rimasto (con la differenza che prima della bonifica le "piscine" erano alimentate direttamente da acqua di falda, ora solo da acqua piovana, per cui sono asciutte in estate). Vi crescono farnie e frassini, giunchi e iris palustri. Salendo sul promontorio s'incontra una vegetazione ovviamente differente. Questo è il regno della macchia mediterranea, ma la vegetazione non è uniforme, perché il versante esposto a nord (Quarto Freddo) presenta un bosco mediterraneo a carattere più "fresco", formato da leccio, orniello, sorbo, acero minore; mentre il versante esposto a sud (Quarto Caldo) è ricoperto da una macchia più termofila, con lentisco, rosmarino e cisto, alternata a zone danneggiate dagli incendi e ricolonizzate dall'ampelodesma, una gigantesca graminacea. Sempre nel Quarto Caldo vi sono alcune aree rocciose, particolarmente ben esposte al sole, in cui vegeta una flora quasi tropicale: carrubo, ginepro fenicio e palma nana. Quest'ultima pianta è l'unica specie della famiglia delle palme a vivere spontaneamente in Europa: diffusissima in Sardegna, si incontra anche, ma rara, sul litorale tirrenico della Penisola. Sull'Isola di Zannone, rimasta sempre disabitata, si è conservato un bosco di leccio, con esemplari di grandi dimensioni.

La rigogliosissima vegetazione della macchia, in alcuni punti quasi impenetrabile, offre rifugio a volpi, tassi, donnole e conigli selvatici. Sono visibili spesso le tracce dei numerosi cinghiali che popolano la zona e qualche aculeo di istrice. Nella foresta demaniale nidificano le ghiandaie ed i picchi (picchio verde, picchio rosso maggiore, picchio rosso minore: quest'ultimo è meno comune degli altri due). I laghi offrono un ambiente di enorme importanza per gli uccelli acquatici: in inverno si possono osservare moltissimi uccelli, tra cui numerose specie di anatre e di aironi (compreso il raro airone bianco maggiore), e poi oche selvatiche, spatole, fenicotteri, cormorani (che formano qui una delle più grandi colonie di svernamento d'Italia). Durante le migrazioni (primavera e autunno) sostano qui uccelli anche molto rari, come le cicogne e le gru. Inoltre, nel parco, negli ultimi anni ha fatto la sua comparsa una colonia di aironi guardabuoi. L'intera area del parco è popolata da un gran numero di rapaci: il falco pellegrino e il gheppio nidificano sulle rupi del promontorio, mentre il nibbio bruno, il falco pecchiaiolo, il lodolaio e la poiana nidificano soprattutto nella foresta demaniale. I fondali bassissimi dei laghi presentano una ricchissima popolazione di cefali e anguille. In questi bacini lacustri si allevano, inoltre, con criteri sempre più consoni alle tutela dell'ambiente, privilegiando gli allevamenti intensivi a quelli estensivi, cozze, spigole e orate, portando avanti un'attività iniziata già ai tempi degli antichi romani, che hanno lasciato infatti alcune opere di canalizzazione che mettono in comunicazione i laghi con il mare.
Beni Culturali
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Il Promontorio del Circeo, cantato da Omero e Virgilio, da Plinio e Strabone, chiamato l'"isola tra il mare e le paludi", fu abitato fin da tempi antichissimi. Il reperto preistorico più significativo è sicuramente rappresentato dal cranio dell'uomo di Neanderthal scoperto nella Grotta Guattari; altri ritrovamenti paleontologici, nella Grotta del Fossellone, testimoniano la presenza dell'Homo Sapiens nel Mesolitico. Numerosissime sono le testimonianze romane. Circeii, fondata nel 391 a.C., si estende sotto l'attuale abitato di S.Felice Circeo, e di essa sono visibili resti di mura, di ville e dell'acropoli. Presso Torre Paola, lungo la strada pedemontana, si trovano tratti di muri realizzati con la tecnica dell'opus reticolatum, probabilmente appartenenti agli edifici di un complesso termale e commerciale. Importanti sono inoltre le infrastrutture per la navigazione, soprattutto della Fossa Augusta con il suo tratto finale di sbocco a mare, il porto-canale di epoca neroniana ricostruito nel 1721. Affacciati sul Lago di Sabaudia, in località Palazzo, è possibile visitare inoltre i resti di diversi ambienti e del quadriportico appartenenti alla Villa di Domiziano, risalenti al I secolo d.C. In epoca medioevale Circeii fu terra di aspre contese e fu saccheggiata da Federico II, fatto che provocò danni tanto all'economia locale quanto alla struttura urbana del centro abitato. La successiva ricostruzione della città e la sua sistemazione urbanistica sono quelle su cui si basa l'odierna S.Felice Circeo. Le torri Paola, Cervia e Fico sono begli esempi dell'architettura militare del 1500: esse appartengono infatti al sistema difensivo edificato a protezione dagli attacchi dei pirati saraceni. Da segnalare ancora all'interno del Parco Nazionale del Circeo è la cittadina di Sabaudia, interessante esempio di urbanistica razionalista edificata nel 1934.
Artigianato e Prodotti Tipici
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Intenso nelle aree che circondano l'area protetta l'allevamento di bufale con il latte delle quali si producono ottime mozzarelle. Ancora attiva la produzione del Moscato di Terracina, vino già noto ed apprezzato fin dal tempo dei romani.
Informazioni Turistiche
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• Azienda di Promozione Turistica - Latina Tel. 0773/695404 Fax 0773/661266
• Pro-Loco - Sabaudia (LT) Tel. 0773/515046 Fax 0773/510676
• Pro-Loco - S. Felice Circeo (LT) Tel./Fax 0773/547770

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