Dolomiti Bellunesi
parco nazionale delle dolomiti bellunesi
- Dati Amministrativi
- Come Arrivarci
- La Fruizione del Parco
- Itinerari
- L'Ambiente del Parco
- Flora e Fauna
- Beni Culturali
- Artigianato e Prodotti Tipici
- Informazioni Turistiche
Dati Amministrativi
Tipologia: Parco Nazionale
Regioni: Veneto
Province: Belluno
Estensione: 31.512 ettari
Istituzione: L. 11/03/88, n. 67; L. 28/08/89, n. 305; D.M. 20/04/90; D.P.R. 12/07/93
Sede: Ente Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi- Piazzale Zancanaro, 1 - 32032 Feltre (BL) - Tel. 0439/3328 - Fax 0439/332999
E-mail: info@dolomitipark.it
Sito: www.dolomitipark.it
Come Arrivarci
In auto: si raggiunge Feltre con la SS n. 50 del Grappa e Passo Rolle, sia da Belluno che dal Trentino-Alto Adige; da Venezia e da Treviso si percorrono le SS n. 13 e n. 348. Da Vicenza e Padova, invece, sempre per Feltre, si percorre la SS n. 47 della Valsugana fino a Primolano, ricongiungendosi poi con la SS n. 50. Belluno si raggiunge da Venezia con l'autostrada A27, che si congiunge con la SS n. 51 a Ponte delle Alpi da cui si deve imboccare un breve tratto della SS n. 50. Da nord, dalla zona del Cadore, si arriva a Belluno con la SS n. 51.In treno: Feltre e Belluno sono servite dalla linea Padova-Belluno-Calalzo; in alternativa si possono utilizzare i treni da Venezia per Belluno. Da Feltre e Belluno si possono utilizzare bus di collegamento con alcuni dei comuni da cui si accede al parco.
La Fruizione del Parco
Di recente istituzione, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è caratterizzato da un territorio aspro e selvaggio, spesso di difficile accesso. in questi anni però sono state realizzate varie strutture fruibili anche da persone con deficit motori o sensoriali. Informazioni dettagliate nel merito sono riportate nel seguente prospetto (Dati Ente Parco, 2005).Nome Struttura | Tipologia | Telefono | Indirizzo/Località | Accessibilità/ Visitabilità (art. 2 DM LL.PP. n. 236/89) |
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ENTE PARCO | Sede | 0439/3328 | Piazzale Zancanaro 1, 32032, Feltre (BL) | SI |
"IL SASSO NELLO STAGNO" | Centro visitatori | 0439/304400 | Piazza I Novembre 1, 32034, Pedavena (BL) | SI |
MUSEO ETNOGRAFICO DELLA PROVINCIA DI BELLUNO | Punto informazioni/Museo | 0439/438355 | Loc. Seravella, Cesiomaggiore (BL) | SI |
AREA DI SOSTA CANDATEN | Area sosta e picnic | SS 203 Agordina Loc. Candaten, Sedico (BL) | SI |
Itinerari
L'area è dotata di sentieri montani: si ricordano le alte Vie delle Dolomiti n. 1, 2 e 3 che interessano la zona del parco, ottimamente attrezzate con bivacchi, rifugi e possibilità di ferrate. Non mancano le infrastrutture e strutture turistiche nei pressi dei piccoli centri compresi nella zona protetta: alberghi, campeggi e rifugi. E' infatti permesso esercitare nell'area del parco molte attività sportive, che vanno dall'escursionismo allo sci-alpinismo, purché in forme non lesive dell'ambiente, non competitive e comunque al di fuori delle zone a protezione integrale, dove l'accesso è limitato ed ogni attività vietata. In qualsiasi modo si voglia affrontare la visita al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, è opportuno munirsi di guide dettagliate dei luoghi e di cartine aggiornate.L'Ambiente del Parco
Inizialmente proposto come parco regionale, ma poi provvisoriamente delimitato nel 1990 come nazionale, questo parco è stato infine formalmente istituito nel 1993, ricomprendendo il territorio di alcune preesistenti riserve demaniali. E' stata così assicurata la protezione di un'area montana importante e pregiata, sottraendola a devastanti progetti di "valorizzazione" sciistica, a base di piste, residences e impianti di risalita. Il comprensorio delle Dolomiti Bellunesi si trova nel Veneto ed occupa la zona tra Longarone e Feltre, sulla destra del fiume Piave. Sono 15 i comuni del parco, ma nessuno dei centri abitati ricade all'interno dei suoi confini. L'area protetta comprende i gruppi montuosi della Schiara e del Pramper, i Monti del Sole e del Pizzocco e le Vette Feltrine, salvaguardando una delle aree più belle dell'arco alpino. Il nucleo originario del parco è formato da 8 riserve statali (di cui una integrale), acquisite tra il 1954 e il 1970. Sono le Riserve Naturali Vette Feltrine, Monte Pavione, Piazza del Diavolo (integrale), Val Scura, Piani Eterni-Erera-Val Falcina, Monti del Sole, Valle Imperina, Schiara Occidentale. Il paesaggio è aspro e imponente, con vertiginose pareti di roccia e profonde gole. Le montagne sono costituite da rocce sedimentarie di prevalente origine organogena con prevalenza di calcari e dalle dolomie. Non mancano i vasti altipiani, i pascoli e le dolci colline che diradano sui ghiaioni ed i detriti morenici di origine glaciale. Le valli principali solcano profondamente tutto il territorio del parco e sboccano nella Val Belluna: vengono chiamate "canali" e sono generalmente strette con altissimi fianchi. Si ricorda il Canal del Mis, Canal d'Agordo e Canal di Zoldo. I Canali sono solcati da torrenti che formano rapide, orridi e cascate. Tre le vette più alte del parco, oltre alla Schiara (la più alta con i suoi 2.565 metri), il monte Pavione (2.335 metri), la Cima Dodici (2.367 metri) e il Pizzocco (2.186 metri).Flora e Fauna
L'estrema varietà del paesaggio si riflette anche sulla flora e sulla fauna locali. Alle quote più basse (circa 800 metri), la copertura vegetazionale è rappresentata da estesi boschi di carpino nero, ornielli, noccioli e castagni con un folto sottobosco di ciclamini, orchidee e gigli rossi. Salendo a quote maggiori, in ambiente montano (1.300 metri circa) i boschi sono composti prevalentemente da faggi e abeti bianchi, insieme a tassi, aceri, sorbi montani, tremoli, farinacci, fior di stecco e tigli; fra le piante erbacee sono presenti il mughetto e la scarpetta della Madonna. Il bosco dell'orizzonte montano superiore (fino a 1.700 metri) è costituito da abeti rossi con larici e pini, con un sottobosco di mirtilli, felci ed eriche. La cosiddetta zona subalpina inferiore (fino a 2.000 metri) ospita piante come la sassifraga, la stella alpina e i rododendri. Oltre i 2.000 metri c'è la vegetazione pioniera che riveste i ghiaioni calcareo-dolomitici. Questi non offrono certo un terreno fertile, ma il raponzolo di roccia, l'aquilegia di Einsele, la campanula del Moretti, simbolo del parco, il rododendro nano e la primula tirolese sopravvivono tranquilli.La fauna comprende tutte le più tipiche specie alpine. Tra gli ungulati si citano il camoscio, il cervo, il capriolo e il muflone. Attualmente si sta valutando la possibilità di reintrodurre lo stambecco. Inoltre, sono recentemente ricomparsi anche la lince e l'orso. L'avifauna locale annovera esemplari di aquila reale (8 coppie nidificanti), gufo reale, gallo cedrone, gallo forcello, pernice bianca e picchio nero. Altri piccoli mammiferi presenti sono il tasso, la lepre bianca, la puzzola, la martora, lo scoiattolo e l'ermellino. La salamandra pezzata, la vipera del corno, l'aspide ed il marasso completano il quadro della fauna del parco.
Beni Culturali
Leggende e miti cantano le bellezze paesaggistiche di queste magiche montagne, che l'uomo ha frequentato senza soluzione di continuità fin dai tempi preistorici. Le prime tracce umane sono state scoperte in Val Rosna, con l'importantissimo rinvenimento della sepoltura di un cacciatore epigravettiano, tra 20.000 e 11.000 anni fa. Scavi nella Valle di Lamen hanno riportato alla luce ceramiche e monete, attestando una frequentazione del sito dal Neolitico fino all'alto medioevo. Di età romana sono i resti di un tracciato in Val di Canzoi, detto "Intagliata", che fanno ipotizzare il passaggio di una strada di collegamento. Come luogo di transito le Dolomiti Bellunesi sono state d'altronde sempre usate, e lo sono state anche dai pellegrini diretti dalle regioni del nord a Roma. Tra i numerosi ospizi di origine medievale edificati per offrire riparo ai pellegrini il più noto è il Cascinale di Candaten del 1194, in Val Cordevole, oggi trasformato in Stazione Forestale. Costruita sulle preesistenze di un altro Ospizio, quello di S.Marco, sorge la Certosa di Vedana nel comune di Sospirolo, di rilevante interesse monumentale e paesaggistico, datata 1465. Costituita da tre nuclei sviluppati attorno ai chiostri centrali, ospita un convento di clausura, ed è pertanto visitabile solo dall'esterno. Numerose, lungo la fascia pedemontana, sono le antiche chiesette. Luoghi di devozione popolare e spesso piccoli gioielli artistici, sono oggi collegati da un sentiero del Parco lungo oltre 110 km. Malghe e casere, le strutture di supporto delle attività silvo-pastorali, costituiscono invece il ricco patrimonio culturale diffuso. L'esempio architettonico più bello di questo genere è forse la malga in località Erera-Brendol, dotata di una lunga stalla porticata. Di grande interesse è anche il centro di archeologia industriale di Valle Imperina, un antico centro minerario con una storia di oltre cinque secoli, oggi restaurato a cura dell'Ente Parco.Artigianato e Prodotti Tipici
In tutta la zona di Belluno esistono botteghe del mobile rustico e si segnala la lavorazione del rame e del peltro. In città si lavorano gli scialli ricamati. A Longarone, in particolare, si lavorano ancora artigianalmente i giocattoli in legno ed ogni anno si tiene la mostra dell'artigianato artistico di montagna. Tutta la Val di Zoldo è rinomata per la produzione (fusione e lavorazione) del ferro battuto e del bronzo. Recentemente molte produzioni si sono evolute in senso industriale spostandosi a valle: pensiamo, ad esempio, alla produzione di occhiali e mobili. Tra le specialità montane si segnala la carne di pecora affumicata e il formaggio fritto. Tra i dolci tipici meritano menzione la "farfaia", pasta all'uovo fritta nel burro, e le "celestelle", dolci di pasta di frumento con zucchero, latte, uova e rhum fritti anch'essi nel burro. I prodotti artigianali ed agroalimentari più strettamente legati alla tradizione locale sono oggi segnalati dal logo "Carta Qualità" del Parco.Informazioni Turistiche
• Ufficio Turistico della Provincia - Belluno Tel. 0437/940083 Fax 0437/940073• IAT (Ufficio Informazione e Assistenza Turistica) - Feltre (BL)Tel. 0439/2540 Fax 0439/2839
• IAT (Ufficio Informazione e Assistenza Turistica) - Forno di Zoldo (BL) Tel. 0437/787349 Fax 0437/787340