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Santuario

Santuario per i Mammiferi Marini
cartina del Santuario per i Mammiferi Marini clicca l'immagine per ingrandirla in un'altra pagina
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Dati Amministrativi

Tipologia: Area Marina Protetta Internazionale
Stati: Francia, Italia e Principato di Monaco
Regioni interessate nella parte italiana : Liguria, Sardegna e Toscana
Istituzione: Accordo Internazionale 25/11/99; L. n. 391/01 legge di ratifica
Ente Referente per l'Italia:Comitato di pilotaggio istituito con DM Ambiente 07/02/03 G.U. 45 del 24/02/03 integrato con DM Ambiente 26/01/04 G.U. 34 dell 11/02/04
E-mail:
Sito: www.minambiente.it/pagina/santuario-i-mammiferi-marini


Come Arrivarci
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La Fruizione del Parco
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Il Santuario per i Mammiferi Marini è una zona di protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat che frequentano il tratto di mare compreso tra Punta Escampobariou nei pressi di Tolone (Francia) e Capo Falcone (Sardegna) ad ovest, Capo Ferro (Sardegna) e la Foce del Chiarone ad est (Toscana). Questo vasto tratto di mare rappresenta un'area protetta internazionale (la prima nel Mediterraneo), creata ai sensi di un Accordo Internazionale tra Francia, Italia e Principato di Monaco, per tutelare il vasto tratto di mare costituito da zone marittime situate nelle acque interne e nei mari territoriali della Repubblica Francese, della Repubblica Italiana e del Principato di Monaco, nonché dalle zone di alto mare adiacenti. Per la sua vasta estensione, per la vincolistica e per l'iter istitutivo, si differenzia rispetto alle aree marine protette italiane. Il Santuario per i Mammiferi Marini è stato inoltre inserito nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (Specialy Protected Areas of Mediterranean Importance - SPAMIs), prevista dal Protocollo sulle Aree Specialmente Protette e la Diversità Biologica nel Mediterraneo (Protocollo SPA) della Convenzione Quadro per la Protezione dell'Ambiente Marino e della Regione Costiera Mediterranea (Convenzione di Barcellona). Nel Decreto emanato si stabilisce di vietare la cattura dei mammiferi e la pesca con reti pelagiche derivanti, adottando tutte le misure appropriate per la conservazione dei mammiferi marini e dei loro habitat, ivi compresa la lotta a tutte le forme di inquinamento; inoltre le Parti dovranno adottare strategie nazionali miranti alla soppressione progressiva degli scarichi di sostanze tossiche nel Santuario, accordando la priorità a quelle elencate nell'Allegato I del Protocollo della Convenzione di Barcellona relativa alla protezione del Mar Mediterraneo contro l'inquinamento derivante da fonti e attività situate a terra. Al momento non sono state ancora stabilite specifiche misure relative alla salvaguardia nell'area, ad eccezione del divieto della competizione di barche veloci a motore.




L'Ambiente del Parco
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Stenella coeureoalba  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Stenella coeureoalba

L'ambiente marino: nel braccio di mare sito tra Provenza, Principato di Monaco, Liguria, Sardegna, Toscana e Corsica, avvengono fenomeni molto particolari: grazie ai venti dominanti e alla conformazione idrografica di questa zona, si formano correnti di risalita che riportano in sospensione nell'acqua il plancton, il krill e le sostanze di cui si nutrono le centinaia di animali marini che popolano quest'area. è per questo che balenottere, comuni delfini, zifi e capodogli sembrano darsi appuntamento, specie nel periodo estivo, nel bacino Ligure-Provenzale dove si nutrono in abbondanza per sopperire alla scarsità di cibo del periodo invernale. Nei suoi 90.000 kmq circa di estensione vivono ben otto specie di mammiferi marini tra cui 1.000 balene e 25.000 stenelle, ma ciò che è invece emerso da recenti studi è risultato essere sbalorditivo: si sta ipotizzando l'esistenza di un vero e proprio gruppo di cetacei stanziali del bacino ligure-provenzale. Da ricerche compiute prelevando campioni di grasso di questi mammiferi si è scoperto che il loro DNA differisce da quello dei loro cugini oceanici. Si può quindi sostenere con ragionevole certezza che i cetacei che popolano questo mare appartengano ad esso in tutto e per tutto e non sono viaggiatori che hanno sbagliato strada, anche se gli scambi con l'Oceano Atlantico sono presenti. Inoltre si è osservato come i cetacei adottino comportamenti sociali peculiari, probabilmente dettati dalla ristrettezza del bacino, dalla scarsità di predatori e dalla mancanza di esigenze migratorie; ciò che si nota immediatamente è la mancanza di grossi branchi, spesso gli animali sono in gruppi esigui o addirittura isolati o in coppia; variano anche le stagioni riproduttive. La scarsa produzione di biomassa da parte degli organismi vegetali per carenza di movimenti ascensionali dell'acqua del Mediterraneo non caratterizza invece il Mar Ligure occidentale, dove è molto abbondante. Appare ormai assodato che in questa, relativamente circoscritta porzione di Mediterraneo, in determinati periodi dell'anno fiorisca una straordinaria ricchezza marina formata da innumerevoli microscopici animali di dimensioni e caratteristiche variabili (soprattutto Meganictyphanes Norvegica appartenente alla famiglia degli Eufasiacei come l' Euphausia superba presente invece in acque oceaniche), ma non più grandi di qualche centimetro; questa massa denominata Krill e plancton costituisce il nutrimento dei cetacei di grossa mole, che trascorrono gran parte della propria esistenza filtrando tonnellate d'acqua marina per estrarre da essa quintali del prezioso plancton.


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Balenottera comune  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Balenottera comune

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