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Sinis

Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre
cartina del Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre clicca l'immagine per ingrandirla in un'altra pagina
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Dati Amministrativi

Tipologia: Area Marina Protetta
Regioni: Sardegna
Province: Oristano
Dimensioni: totale superficie 25.673 ha per 25.099 m di linea di costa (zona A 529 ha per 1.356 m di linea di costa, zona B 1.031 ha per 5.236 m di linea di costa, zona C 24.113 ha per 18.507 m di linea di costa).
Istituzione: L. n. 979/82; D.M. 12/12/97 modificato dal D.M. 06/09/99; modificato con DM 17/07/2003
Ente Gestore: Comune di Cabras - P.zza Eleonora d'Arborea, 1 - 09072 Cabras (OR) - Tel. 0783/290071 - Fax 0783/391097
Comuni interessati: Comune di Cabras - P.zza Eleonora d'Arborea, 1 - 09072 Cabras (OR) - Tel. 0783/3971 - Fax 0783/391646
Capitaneria di Porto competente : Via dei Calafatti - 09125 Cagliari - Tel. 070/605171 - Fax 070/605172
Servizi medici: Ospedale "S.Martino"di Oristano - Tel. 0783/74333; Guardia medica di Cabras - Tel. 0783/290585
Carta nautica di riferimento: n. 47 scala 1:100.000; n. 48 scala 1:100.000; n. 293 scala 1: 40.000
E-mail: info@areamarinasinis.it
Sito: www.areamarinasinis.it


Come Arrivarci
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In auto: la Penisola del Sinis si raggiunge da Oristano e da Cabras, alle quali si arriva da Cagliari e Sassari tramite la SS n. 131 Carlo Felice.
In bus: nel periodo estivo, dal 1 luglio al 30 agosto, è possibile usufruire di linee di autobus che partono da Oristano e raggiungono la Penisola del Sinis.
In treno: scendere alla stazione di Oristano, linea Olbia Marittima-Cagliari.
In traghetto: si può raggiungere l'Isola di Mal di Ventre dai porti di Putzu Idu e Su Pallosau.

Nella tabella che segue sono indicate le eventuali caratteristiche di accessibilità e la fruibilità dei sistemi di trasporto marittimi per le persone con deficit motori e/o sensoriali. (Dati forniti dall'ente gestore dell'Area Marina Protetta, 2003 e integrati da ACLI Anni Verdi)



Tabella Dati Fruibilità Area
Tabella Dati sulla Fruibilita' dei Traghetti e dei Trasporti Interni
Tipologia Società Telefono Tratta interessata Caratteristiche di accessibilità
TRASPORTO COLLETTIVO CATEGORIA NAVE DA 100 POSTI (senza trasporto veicoli) ISIDORO PALMAS 339/7920036 Golfo di Oristano-Isola di Mal di Ventre NO
TRAGHETTO (senza trasporto veicoli) AZZURRA 0783/53370-347/8217718 Mandriola-Isola di Mal di Ventre NO
GOMMONE NATURAVENTURA 0783/52197-329/6120372 Mandriola-Isola di Mal di Ventre NO

La Fruizione del Parco
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L'area marina protetta, istituita nel 1997, è gestita dal Comune di Cabras che rilascia le eventuali autorizzazioni per la fruizione. Quest'ultima è regolamentata secondo una suddivisione in zone a differente grado di tutela e protezione ambientale (Zona A, B e C). Per informazioni più dettagliate sulle attività consentite in ciascuna zona si rimanda al provvedimento istitutivo dell'area marina protetta riportato nel sito www.minambiente.it.

Le strutture per la fruizione: su 4 strutture segnalate, 2 risultano fruibili da parte di persone con deficit motori e/o sensoriali. Informazioni dettagliate in merito sono riportate nel prospetto alla fine del presente paragrafo. (Dati forniti dall'ente gestore dell'Area Marina Protetta, 2003)

Inoltre è in corso di appalto un intervento con risorse POR Sardegna finalizzato alla difesa del suolo, ma essendo i dispositivi, per buona parte, costituiti da passerelle sugli arenili, esso serve sia a proteggere che ad agevolare l'accesso anche per le persone con disabilità. Il provvedimento interessa circa 1 km di arenile e si sviluppa in prossimità del Parco Comunale di Seu.

Itinerari: per quanto riguarda gli itinerari a terra si può dire che i grandi stagni della Penisola del Sinis offrono un'occasione unica per effettuare il birdwatching, osservando numerosi uccelli migratori che vi sostano lungo i grandi viaggi tra Europa e Africa, tra cui molte specie rare come la gru, il fistione turco, la pernice di mare e il fenicottero rosa. L'ente di gestione ha inoltre segnalato la presenza di un sentiero a terra realizzato per la fruizione anche da parte delle persone con ridotta mobilità: si tratta del sentiero denominato "Tratto di Seu", con partenza e arrivo al Parco Comunale di Cabras (OR) condiviso con l'area marina protetta, della durata di 1 h e della lunghezza di 300 m; il sentiero è dotato anche di tabelle in braille per non vedenti ed è inoltre garantita una manutenzione periodica del sentiero stesso.

Per quanto riguarda gli itinerari a mare si consigliano immersioni in pareti caratterizzate da coralligeno, tipico in tutta la zona della Penisola del Sinis e dell'Isola di Mal di Ventre; tali immersioni offrono altresì degli itinerari subacquei a carattere archeologico, dato che in queste acque in passato si sono verificati diversi naufragi a causa di scogli e secche affioranti.


Tabella Dati Fruibilità Area
Tabella Dati sulla Fruibilita' dell'Area
Nome Struttura Tipologia Telefono Indirizzo/Località Accessibilità/Visitabilità (art. 3 DM LL.PP.  n. 236/89)
SEDE AMMINISTRATIVA Sede 0783/290071 Via Tharros, 09072, Cabras, (OR) SI
SEDE OPERATIVA Centro visite -P.zza della Festa, 09072, S.Giov.di Sinis, Cabras, (OR) SI
SEDE OPERATIVA Centro esperienze -Parco Comunale di Seu, 09072, Loc.Seu, (OR) NO
PERCORSO LITORANEO Parco Comunale di Seu - Parco Comunale di Seu, 09072, Loc.Seu, (OR) NO


L'Ambiente del Parco
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Posidonia  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Posidonia

Il paesaggio e la natura: la costa della Penisola del Sinis presenta in poco meno di 30 km diverse situazioni ambientali. Il tratto che delimita verso nord il Golfo di Oristano ha una costa bassa, sabbiosa, che separa il mare dal retrostante stagno di Mistras. Verso Capo San Marco la costa diventa più alta per presentarsi di nuovo sabbiosa in prossimità di San Giovanni di Sinis. Procedendo verso nord, la costa si sviluppa con ampi tratti sabbiosi (tra cui la famosa spiaggia di Is Arutas formata da minuscole sfere di quarzo candido), intercalati a falesie rocciose che divengono alte e imponenti a Capo Mannu. Più oltre ancora, le coste sabbiose si alternano a basse scogliere fino al grande complesso delle dune di Is Arenas che si spinge per 8 km verso l'interno formando una vera e propria zona desertica, oggi notevolmente impoverita. Di fronte a Capo San Marco, a circa 7,5 miglia, si trova lo scoglio del Catalano, un antico vulcano di 230 m di diametro, quasi spaccato a metà da una profonda fessura. La Penisola del Sinis, con il suo complesso di stagni, litorali sabbiosi, falesie e scogliere, costituisce una delle più importanti zone umide del Mediterraneo. Gli stagni di Mistras, Cabras e Sale Porcus, circa 15 ettari di palude, ospitano infatti numerose specie di uccelli acquatici, dagli aironi alle anatre, dai trampolieri alle oche. Numerose sono le specie che nidificano in questi stagni, come la garzetta, l'airone rosso, il cavaliere d'Italia e la sterna zampenere. Lo stagno di Cabras ospita poi la popolazione più importante d'Italia del fistione turco, un'anatra di origine sarmatica minacciata d'estinzione. Certamente la nota di "colore" degli stagni della Penisola del Sinis è data dalla presenza del fenicottero. Ogni anno, durante la stagione invernale, le lagune della Penisola del Sinis si tingono di rosa: è arrivata sa genti arrabbia , il popolo rosso, come vengono chiamati in Sardegna i fenicotteri. Per questo elegante uccello la Sardegna costituisce tradizionalmente una tappa intermedia nella rotta migratoria tra la Camargue, la vasta zona umida sul Delta del Rodano dove risiede la più grande colonia europea, e il nord-Africa, dove sverna. Molti individui, tuttavia, passano l'inverno in Camargue e molti altri ancora si fermano negli stagni sardi della Penisola del Sinis e di Cagliari, nel mite clima mediterraneo. Anche le coste sono frequentate da uccelli di interesse come il falco pellegrino, che vive sulle alte falesie di Capo San Marco e di Abbarosa ed è facile da osservare mentre compie velocissime picchiate per catturare la preda. L'isola di Mal di Ventre, uno scoglio granitico situato a circa 3,5 miglia dalla costa di Capo Mannu, deve il suo nome al maestrale, il malu ventu, che imperversa durante tutto l'anno. Aspra e tormentata, delle dimensioni di 2 km per 1, racchiude un ambiente rimasto selvaggio e incontaminato. Sul versante orientale piccole spiagge, come Cala dei Pastori, e calette si alternano alla costa rocciosa, mentre sul lato occidentale, inciso dall'insenatura di Cala Maestra, la costa è più alta e scoscesa. Ricoperta di macchia bassa, sulle sue scogliere nidificano il gabbiano reale, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo.

L'ambiente marino: la varietà della costa si traduce anche sott'acqua in una notevole ricchezza di ambienti, con fondali sabbiosi colonizzati da vaste praterie di posidonia e fondali rocciosi con falesie di rocce basaltiche, con grandi blocchi granitici, grotte, anfratti ed estese formazioni di coralligeno. Lo Scoglio del Catalano e l'isola di Mal di Ventre sono collegati da una dorsale sommersa. Le praterie di posidonia si spingono a una delle profondità massime per il Mediterraneo, oltre i 40 m, indice di acque molto limpide e di una buona integrità ambientale. Le acque del mare e i fondali sono animati da una grande varietà di pesci, molluschi e crostacei: castagnole, reditriglie, seppie, polpi, nudibranchi, bavosa, scorfani, cernie, nacchere, donzelle, peperoncini di mare e, ancora, le sempre più rare cicale e aragoste. Alle maggiori profondità, coralli, madrepore e spugne tappezzano con le colorazioni più svariate i fondali rocciosi. Nelle acque antistanti la costa è facile osservare alcune specie di delfini che accompagnano la navigazione delle barche, oppure seguire il nuoto della tartaruga marina comune e qualche volta anche della più grande e rara tartaruga liuto.


Beni Culturali
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La prima testimonianza della presenza umana nel Sinis risale al Neolitico medio (4000 a.C.). Nell'isolotto di Cuccuru S'Arriu sono state rinvenute tombe e, nei corredi funerari, statuette che testimoniano la religiosità tipica di quel periodo. Il ritrovamento di molte torri nuragiche testimonia, inoltre, la presenza in quell'area dei popoli dei nuraghi, forse spinti fin lì dalla pescosità del mare. Il fatto storico più importante dell'antichità è, però, l'espansione in questo territorio di un grande insediamento, quello di Tharros, che i Fenici fondarono nell'800 a.C. presso un preesistente abitato nuragico. La città costiera divenne, poi, punica ed infine romana. In epoca medioevale il Sinis era già avviato ad un progressivo decadimento: gli insediamenti, numerosi in epoca romana, cominciavano a diradarsi. Successivamente, in seguito alle numerose incursioni dei pirati barbareschi, gli insediamenti cominciarono a spostarsi sulle pendici delle colline del Montiferru. Intere popolazioni di pescatori, marinai e commercianti diventarono comunità di pastori e gli acquitrini progressivamente riconquistarono le zone abitate.


Artigianato e Prodotti Tipici
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Veduta Penisola del Sinis  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Veduta Penisola del Sinis

I prodotti tipici della zona risentono della tradizione della vicina città di Oristano: bottarga, civraxiu, pillonca, sartizzu siccau, formaggi dolci, mustazzolus, bianchittus e gesminus sono quelli più importanti. Per quanto riguarda l'artigianato ricordiamo i figoli di Oristano, gli arazzi, gli oggetti in pelle, i tappeti, le bisacce, i cestini e legni lavorati.


Informazioni Turistiche
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