Parchi per tutti : fruibilità per un'utenza ampliata

LINEE GUIDA PER GLI ENTI DI GESTIONE DEI PARCHI NAZIONALI ITALIANI

Navigazione Rapida
Questo sito e' accessibile da tutti i browser e gli user agent, ma il design e alcune funzionalita' minori dell'interfaccia saranno visibili solo con i browser che rispettano gli standard definiti dal W3C.
realizzato da ascer.net code & design
Logo  Parchi per tutti: fruibilita' per una utenza ampliata, cliccando si ritorna alla homepage Menu Accessorio:
CONTATTACI GLOSSARIO DOWNLOADS LINKS 

Ricerca all'interno del sito »
Sottosezioni contestuali:
:: inizio Contenuto ::

Tremiti

Isole Tremiti
cartina del Isole Tremiti clicca l'immagine per ingrandirla in un'altra pagina
clicca l'immagine per ingrandirla

Dati Amministrativi

Tipologia: Area Marina Protetta
Regione: Puglia
Province: Foggia
Dimensioni: totale superficie 1.466 ha per 20.410 m di linea di costa (zona A 180 ha per 1.766 m di linea di costa, zona B 268 ha per 4.662 m di linea di costa, zona C 1.018 ha per 13.982 m di linea di costa).
Istituzione: L. n. 979/82; D.I. 14/07/89; D.P.R. 05/06/95 istitutivo del Parco Nazionale del Gargano (con la L. 394/91 si affida la gestione dell'area marina protetta all'ente parco nazionale). 
Ente Gestore: Ente Parco Nazionale del Gargano - Via S. Antonio Abate, 121 - 71037 Monte S. Angelo (FG) - Tel. 0884/568911 - Fax 0884/561348
Comuni interessati: Comune delle Isole Tremiti - 71040 Isola S. Nicola (FG) - Tel. 0882/463063-463009 - Fax 0882/463003
Capitaneria di Porto competente: Via Calata del Porto - 86039 Termoli (CB) - Tel. 0875/706484 - Fax 0875/707336
Servizi medici: Pronto soccorso e camera iperbarica dell'Isola di San Domino - Tel. 0882/463234; è inoltre garantito un servizio di Elisoccorso - Tel. 0881/617961
Carta nautica di riferimento: n. 32 scala 1:100.000; n. 33 scala 1:100.000; n. 204 scala 1:15.000
E-mail: ampisoletremiti@parcogargano.it
Sito: www.parcogargano.it


Come Arrivarci
Torna in Alto

In auto: percorrere l'autostrada A14 con uscita a Termoli. Raggiungere il porto di Termoli ove si può lasciare l'auto sia nell'antistante parcheggio custodito (e non), sia presso il "Garage Interporto". Non è possibile traghettare con l'auto al seguito.
In bus: si può utilizzare l'autolinea Molise Trasporti che effettua un servizio diretto per Termoli da Torino e dintorni, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
In treno: dalla stazione di Termoli con servizi di bus e taxi per il porto; dalla stazione di Foggia con servizi di bus e taxi per l'aeroporto; dalla stazione di Manfredonia con servizio taxi per il porto; dalla stazione di San Severo con servizio bus e treno per Rodi Garganico. 
In traghetto: varie compagnie marittime collegano le Isole Tremiti tutto l'anno con motonavi e aliscafi in partenza, a seconda dei periodi, dai porti di Pescara, Ortona, Vasto, Termoli, Manfredonia, Vieste, Peschici e Rodi Garganico. Il porto da cui si effettuano più corse giornaliere e con maggior varietà di mezzi è quello di Termoli. è in funzione tutto l'anno un servizio in elicottero da Foggia.
In elicottero: è in funzione tutto l'anno un servizio elicottero da Foggia 

Nella tabella che segue sono elencati i traghetti/aliscafi segnalati dall'Ente di Gestione dell'area marina protetta con le eventuali indicazioni sull'accessibilità e la fruibilità per le persone con deficit motori e/o sensoriali. (Dati forniti dall'Ente Parco, 2005 e integrati da ACLI Anni Verdi)



Tabella Dati Fruibilità Area
Tabella Dati sulla Fruibilita' dei Traghetti e dei Trasporti Interni
Tipologia Società Telefono Tratta interessata Caratteristiche di accessibilità
IDROGETTO E MOTONAVE (senza trasporto veicoli) ADRIATICA ADRIA SHIPPING 0875/705343 Termoli-Isole Tremiti (San Domino e San Nicola) NO
ALISCAFO (senza trasporto veicoli) AGENZIA A. GALLI E FIGLIO 0884/582520 Manfredonia-Isole Tremiti (San Nicola) NO
ALISCAFO (senza trasporto veicoli) DI BRINO VIAGGI 0875/703937 Termoli-Isole Tremiti NO
ALISCAFO (senza trasporto veicoli) A.M. GARGANO DI SANTORO G.B. 0884/708501 Vieste-Isole Tremiti NO
MOTONAVE (senza trasporto veicoli) NAVIGARGANO S.R.L. 0884/707489 Vieste-Isole Tremiti SI
ALISCAFO (senza trasporto veicoli) AGENZIA C.T.M. 0884/70158 Vieste-Isole Tremiti NO
ALISCAFO (senza trasporto veicoli) AGENZIA C.T.M. 0884/964234 Peschici-Isole Tremiti; Rodi Garganico-Isole Tremiti NO

La Fruizione del Parco
Torna in Alto

L'area marina protetta, istituita nel 1989, è stata inizialmente affidata in gestione alla Capitaneria di Porto di Manfredonia. Successivamente, con l'istituzione nel 1995 del Parco Nazionale del Gargano, che include nel suo perimetro anche la parte terrestre delle Isole Tremiti, la gestione dell'area protetta marina è stata affidata all'Ente Gestore del Parco Nazionale che pertanto ne rilascia le eventuali autorizzazioni per la fruizione. Quest'ultima è regolamentata secondo una suddivisione in zone a differente grado di tutela e protezione ambientale (Zona A, B e C). La capitaneria di porto segnala le seguenti caratteristiche di ogni zona:

Zona A
E' consentita, previa autorizzazione dell'Ente gestore e della Capitaneria di Porto:

Zona B
E' consentito, previa autorizzazione dell'Ente gestore e della Capitaneri di Porto:

Zona C
E' consentita qualsiasi forma di pesca sportiva, nei limiti della vigente legislazione.
E' vietata qualsiasi forma di pesca professionale che non sia stata autorizzata dall'Ente gestore

Le strutture per la fruizione : dai dati ricevuti risulta che la sede dell'ente di gestione dell'area marina protetta non è fruibile da parte di persone con deficit motori e/o sensoriali. Informazioni dettagliate in merito sono riportate nel prospetto alla fine del presente paragrafo. (Dati forniti dall'Ente Parco, 2005)

Itinerari : l'Arcipelago delle Tremiti è interamente visitabile. Per quanto riguarda gli itinerari a terra possiamo dire che tutto il promontorio è ricco di testimonianze storico-culturali.

Per quanto riguarda gli itinerari a mare , segnaliamo nell'isola di S. Domino le bellissime grotte marine, in particolare la Grotta delle Viole, la Grotta delle Rondinelle e quella del Bue marino, fino agli anni sesanta rifugio della Foca Monaca (visitabili solo in barca). Uno degli itinerari più belli e ricchi di vita del Mediterraneo è certamente l'immersione nelle acque di Punta Secca di Caprara: i fondali sono abitati, tra l'altro, da una spettacolare "foresta" di gorgonie rosse, grazie alla presenza di forti correnti fredde e ricche di particelle nutritive associate a condizioni di ridotta illuminazione.


Tabella Dati Fruibilità Area
Tabella Dati sulla Fruibilita' dell'Area
Nome Struttura Tipologia Telefono Indirizzo/Località Accessibilità/Visitabilità (art. 3 DM LL.PP.  n. 236/89)
SEDE DELL'ENTE DI GESTIONE Sede 0884/568911 Ente Parco Nazionale del Gargano, Via S.Antonio Abate, 121, 71037 Monte S.Angelo (FG) NO


L'Ambiente del Parco
Torna in Alto
San Domino  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
San Domino

Il paesaggio e la natura: le Tremiti, l'unico arcipelago italiano nell'Adriatico, comprendono le isole di San Domino, San Nicola, Caprara e Pianosa, lo scoglio del Cretaccio, oltre ad un numero imprecisato di piccoli scogli, faraglioni, archi o semplici spuntoni di roccia che affiorano appena dal mare. Complessivamente le isole costituiscono un "arcipelago in miniatura", la cui superficie misura poco più di 3 kmq. L'isola di San Nicola è infatti estesa per soli 43 ettari, mentre San Domino per 208 ettari. Caprara e Pianosa sono rispettivamente estese per 44 e 113 ettari. Il Cretaccio non è altro che un grosso scoglio accidentato (4 ettari circa), posto nella zona settentrionale dello stretto che separa San Domino da San Nicola. L'isolotto ha una singolare appendice denominata Scoglio La Vecchia. Benché di limitata estensione, l'arcipelago delle Tremiti offre un sorprendente campionario di situazioni ambientali che ci si aspetterebbe di trovare in un'area di ben altre dimensioni. Nel breve sviluppo costiero (circa 20 km) sono rappresentate le più significative morfologie: coste basse con spiagge sabbiose, baie e promontori; coste alte rocciose con falesie a strapiombo sul mare. Le Tremiti sono caratterizzate da una vegetazione di tipo mediterraneo che si manifesta in ciascuna isola con fisionomie e stadi di sviluppo diversi. San Domino, infatti, è l'isola del bosco, San Nicola l'isola della macchia, e infine Caprara e Pianosa le isole della gariga. L'isola di San Domino vista dall'alto sembra proprio "una foresta in mezzo al mare". Il pino d'Aleppo (Pinus halepensis Miller) è, in realtà, il protagonista del paesaggio vegetale dell'isola e forma un bosco particolarmente suggestivo e solenne che ricopre San Domino per quasi tutta la sua estensione. Il rigoglioso sottobosco è costituito dalle essenze tipiche della macchia mediterranea come mirto (Mirtus communis), rosmarino (Rosmarinus officinalis), fillirea (Phyllirea latifilia), lentisco (Pistacia lentiscus) e ginepro (Juniperus phoenicea). Il suddetto bosco è facilmente visitabile poichè è stata realizzatauna rete di sentieri attrezzati. 

L'isola di San Nicola è ricoperta da una macchia bassa e rada. L'essenza dominante è costituita dal lentisco, presente con grossi e folti cespugli. La gariga, che caratterizza la quasi totalità di Caprara, di evidente origine antropica, deriva da un precedente e più folto mantello vegetale, composto anche da specie arboree, integralmente disboscato per lasciare lo spazio alla coltivazione dei cereali e della vite. Nonostante queste colture siano state da diversi anni abbandonate, la macchia stenta a ricostituirsi. Tra le specie arbustive, caratteristica del paesaggio è l'euforbia arborescente (Euphorbia dendroides L.), localmente detta tutumaia, che forma una vegetazione di notevole interesse scientifico presente con esemplari sparsi e di notevoli dimensioni. Le abbondanti piante di cappero (Capparis spinosa) secondo alcuni autori avrebbero determinato il nome dell'isola. L'isolotto Cretaccio è del tutto privo di vegetazione arbustiva, ad esclusione di qualche esemplare di rosmarino. Anche Pianosa risulta completamente priva di copertura vegetale arborea e arbustiva, tranne qualche rado cespuglio di cisto marino (Cistus monspeliensis L.). Sull'arcipelago delle Isole Tremiti è significativa la presenza di rare piante esclusive che nobilitano la vegetazione alo-nitrofila di scogliera quali l'asperula di Stanlio (Asperula stalianaVis. subs. Diomedea) propria delle coste calcaree, l'alisso di Leuco (Aurinia leucodea) subendemica delle tremiti e nota anche in Salento, il fiordaliso delle Tremiti (Centaurea diomedea Gasparr.) che con la sua presenza arricchisce a tratti le coste alte e le pareti a falesia delle isole di San Domino e Capraia. 

Da un punto di vista faunistico, è sicuramente l'avifauna l'elemento di spicco nelle isole. Sulle Tremiti, infatti, basta alzare lo sguardo o guardarsi intorno per assistere alle spettacolari acrobazie dei gabbiani che si librano nel vento oppure alle sorprendenti e velocissime "picchiate" del falco pellegrino (Falco peregrinus) in atteggiamento di caccia, il falco della regina (Falco eleonorare) e la rondine di mare (Sterna hirundo). Inoltre la zona è frequentata dall'avifauna migratoria europea che, lungo la rotta nord Europa-Africa, trova nell'unico arcipelago italiano dell'Adriatico un importantissimo punto di sosta. Tra le specie migratrici caratteristica e tipica di questo arcipelago è la berta maggiore (Colonectris diomedea), un uccello marino perfettamente adattato a sfruttare tutte le possibilità di vita offerte dal mare. Da secoli una colonia di berte maggiori raggiunge ogni anno le isole Tremiti. Infine tra le specie migratrici si segnala, inoltr, la beccaccia (Scolopax rusticola)

L'ambiente marino: le Tremiti costituiscono per gli organismi marini una vera e propria "oasi rocciosa" nelle sterminate pianure sabbiose che caratterizzano questo bacino. I fondali delle isole rivestono, quindi, un'importanza strategica per la conservazione delle risorse marine: creano infatti un'area di estremo valore per numerosissime comunità animali che qui trovano le condizioni adatte per alimentarsi e, soprattutto, per riprodursi. Sott'acqua la variegata morfologia esterna delle coste si traduce in un mosaico di habitat diversi, davvero sorprendente se si considerano le piccole dimensioni dell'arcipelago. Profonde pareti verticali, lambite da fredde correnti di nord-est; accumuli di massi franati ricchi di tane e di anfratti; costoni di roccia calcarea dalle superfici particolarmente "tormentate" da incisioni, fessure e cavità; pendii rocciosi a basse profondità e secche isolate: il tutto costituisce un vasto repertorio di fondali che permette l'insediamento a comunità animali e vegetali altamente diversificate e tra le più caratteristiche del Mediterraneo. Inoltre la straordinaria ricchezza di vita di questo mare è alla portata di tutti; già a pochi metri di profondità, infatti, è possibile osservare con facilità numerosissimi organismi marini: dagli eleganti spirografi ai polpi, dalle seppie alle aragoste, dagli astici alle coloratissime stelle marine, dai ricci alle spugne. Anche i fondali di sabbia e detriti contribuiscono ad accrescere la varietà degli organismi che vivono nel mare delle Tremiti. Tra i pesci più caratteristici è da segnalare la presenza di torpedini, rombi e rane pescatrici. In queste aree si sviluppano anche alcune praterie di posidonia.


Beni Culturali
Torna in Alto

La leggenda racconta che sulle isole dell'arcipelago riposano le spoglie di Diomede, eroe greco, secondo per valore solo ad Achille, che invase e sottomise i territori del Gargano. Nell'arcipelago, l'isola che rivela le tracce più antiche di presenza umana è quella di S. Domino. Al centro del Pianoro, in contrada Prato Don Michele, si trovano i resti di un villaggio del Neolitico antico (VII millennio a.C.), caratterizzato da ceramiche impresse, incise e levigate. Sul declivio che dalla pineta sita lungo in versante Nord-Occidentale degrada verso la scogliera di Cala degli Inglesi e Cala Tramontana, si trova un altro villaggio neolitico, databile alla metà del IV millennio a.C., caratterizzato da ceramiche a bande punteggiate, bande rosse marginate e da ceramiche graffite. Entro i livelli del Neolitico medio furono scavate fosse sepolcrali contenenti corredi databili al Neolitico superiore (primi secoli del III millennio a.C.). Al largo della costa occidentale (Punta del Vapore) e meridionale (Punta del Diavolo) dell'isola di S. Domino sono stati individuati ben 3 relitti navali antichi e medioevali. L'isola di S. Nicola conserva tracce dell'insediamento protostorico del I millennio a.C. e dell'inizio della nostra era. Nella parte più alta si notano fori di palificazione di probabili capanne dell'Età del Ferro (IX-VII sec. a.C.). Le sequenze dei fori sono interrotte da fosse sepolcrali (ne sono state rilevate 18) e da due tombe a grotticella, tra cui quella ritenuta comunemente la tomba di Diomede, forse databili ad età classica ed ellenistica. A Est di tale necropoli sono state rinvenute tracce di un insediamento ellenistico. Anche la sequenza delle tombe viene interrotta da un manufatto più recente: un bacino idrico scavato nella roccia e rivestito di muratura in opus incertum databile al I sec. a.C. o al I sec. d.C.. Con la stessa tecnica ad opus incertum è costruita una domus romana impostata su un criptoportico a doppia L. Sul terrazzo inferiore dell'isola, proprio sotto la sede del municipio, si è scoperto un frammento di pavimento in mosaico, pertinente ad una seconda domus romana. Di recente sono stati scoperti nelle vicinanze del porto, locali scavati nella roccia, contenenti anfore da trasporto coeve delle strutture già descritte.
Nel 1010 fu fondato dai Benedettini di Montecassino un monastero all'interno del quale l'abate Alberico fece ricostruire la chiesa di Santa Maria a Mare eretta nel 310 d.C. dall'eemita Nicola. Grazie a concessioni e donazioni, i benedettini accumularono notevoli ricchezze ma la loro rettitudine morale fu alquanto discutibile. Nei loro confronti furono aperte diverse inchieste che sfociarono nella bolla papale di Alessandro IV che decretò la destituzione dell'abate e l'insediamento di un nuovo ordine monastico quello dei Cistercensi. Negli anni successivi questi furono saccheggiati e decimati dai pirati dalmati. Nel 1400 circa l'ordine dei Lateranensi fu incaricato dal Papa Gregorio XII di restaurare l'abbazia e aprirla ai pellegrini.
Nel 1737 Carlo III di Borbone si impadronì dell'isola. L'abbazia fu soppressa nel 1780 con decreto di Ferdinando II, figlio di Carlo III, che vi istituì una colonia penale. Il fascismo convertì poi il complesso in confino politico per i dissidenti del regime. Attualmente sia la chiesa che il monastero sono gioielli di mirabile bellezza.


Artigianato e Prodotti Tipici
Torna in Alto
Fondali alle Isole Tremiti  clicca la foto per ingrandirla in un'altra pagina
Fondali alle Isole Tremiti

L'artigianato e i prodotti tipici delle Tremiti sono legati alle tradizioni della regione del Gargano e di tutta la Puglia, con la lavorazione di terrecotte, legno e ceramica. Dal punto di vista gastronomico, come nel resto della Puglia, troviamo come primo piatto tipico le orecchiette. Prodotti tipici del mare e delle tradizioni gastronomiche dell'arcipelago sono i famosi capperi tremitesi, il tipico dolce al limoncello, i piatti di pescato fresco e assaggi di torcinelli, nonché i gustosi abbinamenti di pesce e verdure locali.


Informazioni Turistiche
Torna in Alto

Per informazioni di carattere generale ci si può rivolgere a:


Indietro | HomePage | Inizio Pagina

una Realizzazione ascer.net - code and design. Realizzato per Comitato Parchi per Tutti da www.Ascer.net
l'indirizzo di questa pagina e': http://www.Parchipertutti.it/?LevelID=112